Palinuro è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, frazione del comune di Centola ed è una delle principali località turistiche della Campania. La sua costa incontaminata regala al visitatore distese incantevoli di spiaggia e tantissime piccole insenature, baie nascoste e grotte marine. Sito non lontano dalle foci dei fiumi Lambro e Mingardo, Palinuro si estende sulla piccola penisola dell’omonimo promontorio, Capo Palinuro, rinomato per la bellezza paesaggistica, le sue emergenze naturalistiche e per la presenza di grotte sottomarine. Il suo nome è legato ad un personaggio dell’Eneide il mitico Palinuro, nocchiero della flotta di Enea.
Il mare è cristallino, le spiagge ampie e sabbiose si alternano a tratti rocciosi accessibili solo via mare che nascondono veri gioielli naturali quali la spiaggia del buon dormire oppure suggestive grotte. Merita almeno una visita la spiaggia dell’Arco Naturale e la vicina spiagga del Mingardo.
Il vero tesoro di Capo Palinuro è sotto il livello del mare: ben 32 grotte, paradiso dei sub, delle quali le più importanti sono la grotta azzurra, chiamata così per gli spettacolari giochi di luce sull’acqua, la grotta d’argento e quella sulfurea, che racchiude una sorgente di acqua sulfurea. Il porto è una struttura artificiale ricavata nell’insenatura Nord di Capo Palinuro. Esso è delimitato da una riva banchinata lunga circa 190 metri, munita di anelli di ormeggio, e da un molo di sopraflutto lungo circa 160 metri ed è caratterizzato da un discreto traffico diportistico; significativa la funzione peschereccia.
Due le chiese presenti nel paese: la Chiesa di Santa Maria di Loreto e la Cappella di Sant’Antonio del Porto. Infine, degno di nota è l’Antiquarium di Palinuro, situato in località “Ficocella” su un terreno a picco sul mare. L’edificio che oggi ospita il piccolo museo venne realizzato negli anni ’60 grazie all’interesse dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, per raccogliere ed esporre i numerosi di reperti archeologici venuti alla luce durante una serie di campagne di scavo condotte a partire dal 1948.
L’antiquarium raccoglie suppellettili di ossidiana risalenti a 6000 anni fa circa, i resti di un antico insediamento preistorico individuato nel 1983, i corredi della necropoli di età arcaica che hanno restituito ceramica di tradizione ionica, ceramica attica a figure nere e ceramica di produzione locale tipica del Vallo di Diano con decorazione geometrica, adoperata, oltre che per contenere acqua o derrate alimentari, anche come cinerari dei defunti sottoposti a cremazione. Sono inoltre esposti i ritrovamenti di numerosi relitti di età ellenistica affondati nel mare di Palinuro.